Carolina, minuta e rotondetta, aveva un corpo appariscente, tratti eleganti e curve armoniose che catturavano gli sguardi.
Romana di origine ma europea d'adozione la trovavi solo di rado nella capitale. Per nulla rustica e neppure quadrata, si prendeva molto spazio per le sue inclinazioni cercando di rimanere comunque in riga.
Netta e distaccata all'apparenza, vi leggevi una certa risoluzione a farsi largo tanto che non legava assai con gli altri; eppure con il suo carattere alla mano lasciava comunque, a pelle, una buona impressione.
Le lettere erano la sua ragion d'essere: tutt'altro che lapidaria otteneva spesso voce in capitolo, riversava parole in gran copia e le veniva assai facile metter tutto nero su bianco.
Benché poco titolata, in tanti riprendevano i suoi scritti e per lunghi periodi ebbe il suo successo. Poi però si fece sempre più spigolosa, non fu più la stessa e le preferirono corsivi altrui più concisi ed alla moda.
Nonostante tutto seppe rinascere, affinarsi e voltar pagina, concentrandosi sulla carta stampata e occupandovi sempre più posto.
C'è chi liquida la sua influenza come minuscola ma è pur sempre sotto gli occhi di tutti e merita almeno tante grazie.
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