16 ottobre 2011

poco si cura

Fumava ancora la sua canna, un tiro dietro l'altro, incurante di non rigare dritto.

Mirava distrattamente qualcosa sullo schermo - con il cane dietro che continuava ad agitarsi - una puntata da un serial, forse, di certo non il calcio, che le andava proprio stretto.

Rischiava la sua carica nel foro, ottenuta più con colpi di fortuna che per il suo calibro, ma era davvero sull'orlo dell'esaurimento. Le scoppiava la testa, la sua bocca bruciava. Il porto, in mano, non era servito.

Circondata dalla polvere, le piombò tutto addosso: si chiese cosa c'entrasse lì e si sentì una mezza cartuccia.

Cominciò a girare a vuoto, ma prima di passare del tutto il segno, una molla scattò dentro di lei: giusto il lampo di un pensiero obiettivo e la sua piccola rivolta personale finì per posarsi. Perché tutti qui prima o poi spariamo.

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